Sono stati così individuati tre obiettivi specifici, ovvero, l’aumento della competitività dei sistemi agricoli, agroalimentari e forestali, la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, lo sviluppo economico e sociale delle aree rurali. L’attuazione di questi obiettivi avviene attraverso le misure di intervento del Programma che incidono su tutte le 6 priorità e le relative Focus area previste dal regolamento europeo sullo sviluppo rurale.
Per ciascuna priorità la strategia scelta può essere sintetizzata come segue.
Priorità 1. Conoscenza e innovazione: governare con più incisività il sistema dell’offerta di conoscenza e innovazione regionale, in stretto coordinamento e integrazione, soprattutto per quanto riguarda le azioni a favore dei giovani agricoltori attraverso le politiche della formazione sostenute dal Fondo Sociale Europeo.
Priorità 2. Competitività del settore agricolo e forestale: consolidare la competitività del sistema agricolo e forestale è il perno su cui si basa la strategia di sviluppo declinata nel Programma in modo trasversale per tutte le misure attivate. Dal ricambio generazionale, all’aumento della professionalità degli imprenditori agricoli, dal sostegno alle imprese alla commercializzazione dei prodotti, dal supporto alle filiere organizzate fino all’innovazione di prodotto e di processo. Al centro della strategia, quindi, l’innovazione, l’adesione a sistemi di qualità certificata, la compatibilità e la sostenibilità ambientale. Particolare attenzione sarà data alla costituzione di reti tra agricoltori, al tema della montagna, dei giovani, delle donne e della diversificazione aziendale.
Priorità 3. Filiera e gestione del rischio: la strategia adottata punta, attraverso uno specifico set di misure, a rendere più efficiente il funzionamento delle filiere agroalimentari regionali rafforzando la cooperazione tra tutti gli attori delle stesse e tutelando il valore aggiunto realizzato al livello della produzione agricola. A questo si aggiunge una strategia a favore e accompagnamento delle filiere corte locali, in un’ottica di integrazione territoriale con i sistemi del turismo e di garanzia della tracciabilità e della sicurezza, ambientale e alimentare, delle produzioni.
Priorità 4 e 5. Ambiente – biodiversità – paesaggio: l’incoraggiamento verso pratiche agricole sostenibili grazie ad interventi mirati e attraverso azioni di informazione volte a rendere gli imprenditori maggiormente consapevoli riguardo all’importanza della riduzione delle emissioni, al riuso dei reflui degli animali e degli scarti della produzione, di come affrontare i cambiamenti climatici. Queste sono tematiche imprescindibili e cruciali nel nuovo PSR. L’agricoltura, infatti, rappresenta un vero e proprio strumento di gestione del territorio, in grado di contribuire alla conservazione delle risorse naturali, ma anche come forma di contrasto all’abbandono e allo spopolamento delle aree rurali più marginali. Per questi motivi competitività e sostenibilità dovranno crescere di pari passo: informare e sostenere l’introduzione di processi produttivi innovativi e sostenibili rappresenta la chiave di volta per aumentare la competitività delle aziende, affinché rimangano cuore pulsante del territorio rurale in cui si trovano.
Priorità 6. Riduzione della povertà e sviluppo economico delle aree rurali: la strategia per questa priorità trova i suoi capisaldi nello stimolo, attraverso un apposito set di misure, alla diversificazione delle attività agricole e non, alla realizzazione di azioni per l’erogazione di servizi innovativi ed essenziali per la popolazione, al sostegno a strategie di sviluppo locale, alla promozione dell’accessibilità, uso e qualità delle TIC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) nelle zone rurali.
Gli interventi strategici del PSR sono rivolti, pertanto, a sostenere le aree rurali regionali attraverso uno sviluppo equilibrato e compatibile, mirato a ridurre il gap tra zone più e meno sviluppate e a rendere l’intero comparto agricolo e forestale più competitivo in relazione al mercato interno ed esterno. Come obiettivo strategico trasversale la Regione per la Programmazione 2014-2020 intende perseguire la semplificazione, intervenendo sia su aspetti procedurali, sia su quelli logistici e organizzativi.